Due pozzi privati, utilizzati per anni per rifornire di acqua non potabile abitazioni, ristoranti, bar e alberghi di Trapani, sono stati inibiti dall'Asp.
L'Azienda Sanitaria è entrata in azione in seguito ad una ordinanza emanata dal sindaco Giacomo Tranchida che chiedeva proprio di effettuare dei controlli sull'acqua trasportata da due aziende del settore nelle case e nelle attività commerciali dei trapanesi, soprattutto in questo periodo estivo nel quale la città ha dovuto affrontare il problema della "sete".
E i controlli dell'Asp hanno evidenziato come l'acqua prelevata da questi pozzi non fosse sottoposta a alcun tipo di controllo sulla qualità, rendendola inadatta sia al consumo umano, alimentare e igienico-sanitario.
"Nonostante i pozzi fossero censiti e autorizzati dal Genio civile, la normativa vigente ne vieta l'utilizzo per scopi domestici o commerciali, in assenza di un sistema di reti interne separate - ha spiegato Franco Di Gregorio, direttore del dipartimento della Prevenzione alla salute dell'Asp di Trapani al quotidiano La Repubblica -. Il rischio di contaminazione è elevato, soprattutto in caso di mancata conformità ai vincoli imposti dal decreto legislativo del 2006, che stabiliscono, tra l'altro, una distanza minima di 200 metri dai centri abitati per i nuovi pozzi".
"Il nostro intervento è finalizzato esclusivamente alla tutela della salute pubblica - ha concluso Di Gregorio -. In caso di infezioni o problemi sanitari correlati all'uso di questa acqua, si potrebbero configurare reati penali".